“Settantacinque e più anni fa questo fenomeno sgorgò spontaneo, in un periodo in cui era necessario ridare un senso oltre che una direzione a un domani da scrivere senza avere nemmeno la penna: la guerra aveva lasciato profonde ferite materiali e (soprattutto) morali, e c’era la necessità di dare un volto nuovo al futuro, gravido ancora di minacce più che di promesse. In questi settantacinque anni, oltre mille Vespa Club hanno visto la luce. Mille storie diverse, mille strade percorse che si sono poi incrociate all’infinito nei rispettivi tragitti, costruendo relazioni, dando vita a rapporti mai interrotti, interscambi di conoscenze e competenze in funzione di una crescita collettiva. Un intreccio magico che va avanti da quando il mondo era ancora in un neorealistico bianco e nero, al cinema si rubavano le biciclette, molti firmavano ancora con una x e il bagno in casa era solamente un miraggio per la gran parte degli Italiani. Anche lei, quella Vespa che apparve all’improvviso, disse alla gente che sì, si poteva cambiare in meglio”.
Queste alcune delle parole che racchiudono il senso di “75 anni di Vespa Club in Italia”, il volume che il Vespa Club d’Italia, in chiusura dei tre quarti di secolo della propria storia, ha voluto realizzare e destinare a tutti i sodalizi periferici che ne fanno parte. In quella preposizione semplice “in” sta la differenza rispetto ad altre opere pubblicate in passato: l’obiettivo è puntato non sul vertice, bensì sulla base del movimento vespistico nazionale. Ovvero, i Vespa Club locali, quelli che nelle metropoli e nelle piccole frazioni hanno dato vita a un fenomeno senza età, capace di attrarre attenzione e passione oggi come ieri. Aggregazioni umane destinate a durare nel tempo, sbocciate là dove per strada ronzavano prima una, poi due, poi dieci, poi cento Vespa. Persone dalle estrazioni sociali le più diverse che si avvicinavano, differenze che si annullavano una volta che tutti erano seduti in sella. Eccolo, il piccolo miracolo di un Vespa Club, ripetutosi continuamente al di là del tempo e dello spazio nella nostra magnifica e ineguagliabile Italia.
Questo libro, voluto e curato dal Presidente Roberto Leardi e da Alessandro Lanzarini, si propone di essere un omaggio a tutti coloro che un Club basato su Vespa lo hanno vissuto in passato e lo vivono oggi: una copia è stata inviata all’indirizzo di ogni sodalizio locale, nella speranza di generare in ciascuno di essi la volontà di scrivere la propria personalissima storia portando alla luce nomi, volti e fatti che ne hanno tratteggiato l’esistenza.