Anche la XVIII edizione della 500 km di Milano non si è smentita mantenendo il proprio standard di manifestazione dura, di Audax per piloti veramente audaci. Le ore con la pioggia, la partenza notturna, i saliscendi tra i laghi delle otto province e non da ultimo le prove di abilità con discreta difficoltà hanno messo anche stavolta a dura prova i piloti partecipanti, basti pensare che all’arrivo ne sono arrivati poco più della metà di quelli partiti.
La premessa del sabato sera in pista a Monza, teatro delle operazioni preliminari e di tutta la logistica, ha un poco alleviato la fatica dei 500 km tutti di un fiato, divertendo inoltre i vespisti a percorrere ben quattordici volte quei 5793 metri che per il mondo motoristico sono i più famosi del mondo.
Dibattute le opinioni sul fatto di mantenere la durezza di questa manifestazione e non andare incontro a varianti con meno chilometri, meno difficoltà di orario, medie più agevoli e controlli orari limitati, alle quali le organizzazioni degli ultimi anni ci hanno in qualche caso abituato anche per le esigenze dei partecipanti. Del resto la partenza notturna obbliga chi viene da lontano ad arrivare un giorno prima e ad andare via quello dopo, con costi maggiori, problemi con mogli e fidanzate ed assenze dal lavoro. Tutto questo per mantenere uno standard di sicurezza lecito, per non rischiare di addormentarsi in Vespa, o perdere la concentrazione alla guida per stanchezza, cose che potrebbero anche costare veramente care.
Sinceramente crediamo che la 500 km di Milano debba rimanere tale, con queste caratteristiche di difficoltà in tutti gli ambiti, del resto, sicuramente con questo spirito l’aveva inventata il suo fondatore, l’indimenticato Mario Carini e con questo spirito la continua a portare avanti il Vespa Club Milano attraverso le azioni del Presidente Bozzetti ma anche di tutti i suoi infaticabili collaboratori.
La parte competizione, già dalle prime fasi dei controlli sulla pit lane del circuito, ha subito messo in chiaro le intenzioni del vincitore della scorsa edizione di non sfigurare in questa. Leonardo Pilati ha effettuato la prima parte del percorso acquisendo un grosso vantaggio sugli avversari, la stessa cosa si è poi ripetuta nella seconda fase che in più aveva le difficoltà della notte, con i controlli alla partenza del trasferimento e quello intermedio di Bulciago. Anche se poi la terza fase della mattina è stata equilibrata, il vantaggio del pilota trentino era ormai troppo alto e gli ha permesso di aggiudicarsi anche questa edizione della corsa.
Secondo posto, a conferma delle sue doti che emergono specialmente nelle manifestazioni Audax, per il torinese Davide Ciconte che sempre più sta affinando la tecnica per quel che riguarda i passaggi multipli. Il suo secondo posto ha doppio valore essendo anche primo dei Promo perché si pone davanti ad esempio al milanese Gaetano Traversi, spesso piazzato nella sua 500 km ma mai vincente. Anche questa volta la legge che nessuno è profeta in patria lo ha colpito e lo ha relegato al terzo gradino del podio, ottima posizione, ma non per chi la competizione la vorrebbe vincere.
Due giovani al quarto e quinto posto, rispettivamente Flavio Scatola e Matteo Pilati, simili le loro prestazioni, un pò di esperienza in più per Flavio ha giovato alla causa, mentre per Matteo è rimasta la soddisfazione di vincere la speciale classifica degli esordienti alla manifestazione. Cenno di merito anche per il sesto e settimo classificato che risultano essere secondo e terzo dei Promo, Emanuela Selva e Giuseppe Costanzo del Vespa Club Pisogne. Nelle squadre vince Milano davanti a Rovereto e Torino.
La parola ai protagonisti:
Leonardo Pilati: non pensavo di ottenere un risultato simile, in una manifestazione impegnativa come questa, con una media poco superiore a sette centesimi a passaggio. Io corro prima di tutto contro me stesso, per capire e vedere i miei limiti, e decisamente stavolta li ho superati. Devo sinceramente ringraziare mio figlio e Andrea che mi hanno guidato nella notte sgravandomi del peso della navigazione, e forse per questo sono riuscito a concentrarmi bene sui passaggi controllati. Arrivare in fondo senza problemi in una manifestazione come questa è già un ottimo risultato, arrivare sul podio è sempre una grossa soddisfazione, vincere è una cosa indimenticabile.
Gaetano Traversi: Questa è una delle manifestazioni che più mi stanno a cuore, perché organizzata proprio dal mio Vespa Club, ho sempre molto entusiasmo nel partecipare anche se qualche volta a causa della durezza mi viene da dire: chi me lo ha fatto fare. La manifestazione però è sempre bella ed affascinante anche se molto stancante. Lo dimostrano in questa edizione i 32 piloti che si sono ritirati, per quel che riguarda il risultato mi è dispiaciuto non riuscire a salire sul gradino più alto del podio e regalare così una grossa soddisfazione al Vespa Club Milano, ma c’è stato qualcuno che vi è salito meritatamente.
Davide Ciconte: questo di Milano è decisamente l’Audax più duro e impegnativo del panorama Regolaristico, e non solo per le sempre impegnative prove cronometrate ma anche per il percorso, per la navigazione, per la notte e per tutte le ore che si sta in piedi, quest’anno poi anche per il freddo e la pioggia. A Milano i piloti più forti ci sono sempre ed è sempre una bella emozione partecipare, i giri in pista e poi la voglia di fare un bel risultato. Nessuno si improvvisa vincitore a questa manifestazione, io sono contento del mio risultato, essere sul podio assieme a Pilati e Traversi che sono due Expert per me è una grossa soddisfazione. Contenti anche gli altri componenti della mia squadra per essere arrivati in fondo e per aver conquistato un buon terzo posto di squadra.
2018-05-23