Roberto Leardi

Roberto Leardi nasce vespisticamente alla fine degli anni Cinquanta: il fratello Pierluigi in famiglia aveva acquistato una 150 nel 1958. Fa il suo esordio in Vespa nel 1960 in occasione dell’Eurovespa delle Olimpiadi a Roma. Inizia un percorso con il Vespa Club Roma fatto di turismo, gimkane, audax, gare di regolarità e di gran fondo. Fa parte della squadra di Roma che nel 1968 vince il Campionato Laziale di Regolarità e partecipa alle prove del Campionato Italiano Vespistico fino ai primi anni 70. Allo scioglimento del Vespa Club d’Italia, il Vespa Club Roma prosegue la sua attività: Leardi ne è Consigliere già dal 1967, ne diviene poi segretario. Il Vespa Club romano è uno dei pochi Club che si consorziano e aggregano per dare nuovamente vita al Vespa Club nazionale: Leardi partecipa alla ricostituzione e al rilancio del Vespa Club d’Italia, diventando Consigliere nazionale con l’incarico per Stampa ed Estero negli anni 70. Nel 1981 diviene Presidente del Vespa Club Roma (carica che mantiene sino alla fine del 2022), e con il suo club è in prima fila per il rilancio e l’organizzazione dell’Eurovespa di quell’anno a San Vincenzo e a Reggio Calabria nel 1982. Nel 1984, al Congresso di Venezia, viene eletto Presidente del Vespa Club d’Italia ed è tra i promotori e organizzatori dell’Eurovespa 84 a Verona. Nello stesso anno, quale presidente nazionale, è tra i fondatori del nuovo organismo internazionale vespistico (il precedente Vespa Club d’Europa aveva cessato l’attività nel 1971), la FIV, Federazione Internazionale dei Vespa Clubs, facendo parte del Consiglio di Presidenza, caratterizzando il proprio impegno nella conduzione e nello sviluppo delle attività del sodalizio nazionale e promuovendo le iniziative a favore del Vespa Club d’Italia e degli altri Vespa Club esteri.

È coautore del libro “Il Vespa Club” nel 1987, la prima pubblicazione dedicata al Vespa Club d’Italia. Nel 2005, sciolta la FIV, collabora alla nascita del Vespa World Club, di cui viene nominato primo Presidente, carica che lascia nel 2012, venendo nominato Presidente Onorario del VWC.

In questi anni instaura una collaborazione con la Federazione Motociclistica Italiana contribuendo alla legislazione in favore del motociclismo, poi seguendo gli iter di leggi come quella per l’esenzione del bollo di circolazione nel 2000 e altre, sempre a favore delle moto d’epoca e della Vespa. Nel 1997, al rilancio della testata “Vespa Club d’Italia” come rivista ne diviene Direttore responsabile. Collabora nel tempo a “MotoSport”, “La Moto” e “Moto Storiche e d’epoca” e a varie altre testate motociclistiche con articoli sulla Vespa e sul mondo degli scooter. Al fianco dell’attività come dirigente vespistico, è autore di alcuni testi sulla Vespa: “Vespa: un miracolo italiano” (1996), “Vespa storia di una leggenda” (1999) e la serie dei volumi sulla storia del Vespa Club d’Italia per i suoi 50, 60, 65 e 70 anni di attività, oltre che “60 anni di informazione sulla passione Vespa” (2012). È coautore dei sei volumi “Vespa Tecnica” (1998-2006). E’ membro fondatore e Segretario del Registro Storico Vespa.

La sua attività professionale si è divisa tra impieghi nel settore pubblico e in quello privato. È stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana e della Stella al merito del CONI. 

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