La prima tappa del Trofeo del Nord Ovest 2022, Campionato Interregionale Regolarità Vespa, è trascorsa nella maniera migliore domenica 19 giugno nonostante il gran caldo con partenza ed arrivo da Arma di Taggia. Quattro sono stati i Controlli Orari al mattino e altri quattro al ritorno dal tragitto di trasferimento di 81 Km, con un Controllo Timbro a metà percorso sul sagrato del Santuario della Madonna della Costa nella frazione Pantasina, percorso che si è snodato tra mare, ulivi ed entroterra fino ad arrivare a circa 1000 mt di quota, praticamente si sono viste tutte le maggiori caratteristiche della regione che ha ospitato la manifestazione, la Liguria.
Come altre volte sono state percorse le strade che molte volte sono state teatro del Rally di Sanremo, strade alle volte strette e sconnesse che non permettono in Vespa grandi medie ed anche in questa occasione, pur calcolando una media teorica di 28 km orari, gli organizzatori del Riviera dei Fiori hanno ricevuto qualche critica. Infatti, alcuni piloti che si sono attardati a fare qualche foto o semplicemente hanno sottovalutato il percorso, sono giunti in ritardo al controllo, ma il resoconto totale della giornata è stato comunque positivo.
Dopo le due sessioni di prove controllate si è aggiudicato la vittoria il giovane Mattia Merlo del Vespa Club Ivrea che si conferma uno dei migliori giovani emergenti nello sport in Vespa sia nella Regolarità che nella Gimkana, al secondo posto si classifica Paolo Giacomotti del Vespa Club Domodossola – ormai uno dei piloti più esperti del Nord Ovest – e terzo posto per Alessandro Surano, rappresentante del Vespa Club Riviera dei Fiori.
Nella speciale classifica per le Squadre si classifica al primo posto il Vespa Club Riviera dei Fiori con i piloti Alessandro Surano, Massimo Trincheri e Luca Gulifa, al secondo posto il Vespa Club Torino con le due rappresentanti femminili Sabrina Rocca e Chiara Michelin oltre a Roberto Rinaudo, mentre terzo è il Vespa Club Domodossola con Paolo Giacomotti, Roberto Brustia e Andrea Marcaroli.
Massimo Trincheri