Il 5° Rally delle Gambarie – 13. prova Campionato Rievocazioni Storiche – V.C. Reggio Calabria, 4 settembre 2022

“Il chilometro più bello d’Italia”, così il Vate Gabriele D’Annunzio definiva la location che il 4 settembre ha ospitato, sul lungomare di Reggio Calabria, la 13ª tappa del Campionato Italiano di Rievocazioni Storiche e la 3ª tappa del Campionato Calabro-Siculo.

Massimiliano Fago, alla regia, sincronizza la postazione cronometro con il suo sofisticato impianto mentre il Direttore di Gara Paolo Spanti e i suoi commissari completano gli ultimi ritocchi alla pista. Sono le appena le 8.00 di questa domenica calda di fine estate ma i piloti sullo sfondo preparano le giacche. Sì, perché nonostante il caldo si preveda infernale in città, il Rally delle Gambarie, arrivato alla sua 5ª edizione, prevede un CTO a quasi 2000m. La provincia di Reggio Calabria infatti ha questa caratteristica: da qualsiasi punto a mare in circa 30 km ti ritrovi in alta montagna.

Alla prova nazionale, oltre ai piloti di casa Vitrioli e Leonte, sono alla ricerca di punti Santucci di L’Aquila e la coppia di Marinelli (padre e figlio) di Canale Monterano che in poche stagioni si sono affermati grandi piloti. All’interregionale la lotta è più serrata, oltre al pluricampione Vitrioli ci sono i suoi compagni di squadra Leonte, Casciano, Malavenda e Luvarà che cerca di bissare il successo del 2019, Iorio Gnisci di Cosenza prova invece a strappare a Reggio Calabria il titolo di campione individuale che, da quando è stato istituito un campionato in questa zona d’Italia, ha sempre visto un suo pilota trionfare.

Sono le 8.30: parte da apripista Luvarà, che affronta un lunghissimo tratto no-stop di 47m prima della fotocellula, una leggera curva ed infine le altre due. La classifica vede al nazionale in testa Santucci con appena 11 penalità seguito da Vitrioli con un solo centesimo di scarto e da Pungitore di Acconia con 28; all’interregionale invece 1º Vitrioli, 2º Pungitore, 3º Barlotta di Feroleto Antico, primo siciliano al 10º posto è Cappello di Taormina.

Si parte per il trasferimento: il percorso prevede un piccolo tratto in città che – nonostante le frecce ed il roadbook – mette a dura prova la navigazione dei partecipanti facendo perdere tra le vie di Reggio molti piloti che così rischiano di ritardare l’ingresso al CTO di Gambarie; arrivati a Cannavò si svolta verso Gambarie iniziando a scollinare: curve, tornanti e lo Stretto di Messina sullo sfondo sembrano essere apprezzati dai riders. Dopo 12 km circa il primo CT a Mosorrofa, e  da qui in poi le pendenze che si intensificano e qualche buca di troppo costringono i piloti ad alzare la soglia dell’attenzione, ma anche questo serve a creare l’atmosfera da Rally. In località Donna la temperatura è già 10° più bassa e i piloti ne approfittano per fare una sosta e mettere la giacca e, visto che sono già uscite le classifiche parziali su Telegram, sbirciare la propria posizione e fare strategia. Salendo si incontrano molti motociclisti perché a Gambarie c’è il Moto Raduno annuale del territorio che torna dopo due anni di Covid e quindi riversa centinaia di moto di tutta la provincia, ovviamente vedere una “farobasso” con un numero posto davanti che passa una Ducati in un rettilineo fa sorridere gli abitanti del posto. A Gambarie il CTO prevede una sosta di 30 min ed un rinfresco a base di prodotti tipici del posto, poi si riparte verso Reggio. Il rientro prevede un tratto in comune con l’andata, poi la strada cambia affacciandosi da questa volta sulla Vallata del Sant’Agata, le curve sono più dolci scendendo nei pressi di Cardeto. A San Salvatore l’ultimo CT poi si rientra in Città, manca davvero poco.

Il CO d’arrivo presenta un disegno differente rispetto al precedente, una U con tre fotocellule ravvicinate. Santucci viene tradito dalla candela del suo PX e affronta la prova con la Vespa di Luvarà per puro spirito agonistico, e infatti subito dopo viene squalificato, gli rimane il piacere di aver provato per la prima volta in vita sua la nduja (il tipico salume calabrese piccante); a Vitrioli la frizione fa i capricci e sbaglia l’ultimo CO.

La classifica finale, pertanto, vede Giovanni Casciano trionfare su tutti sul suo “senzafrecce” che balza al primo posto, seguito da Gianluca Marinelli su una “farobasso” e Antonio Malavenda di Reggio Calabria su GS. A seguire Leonte 4º, Pungitore 5º e Vitrioli 6º. L’interregionale invece Casciano, Malavenda e Leonte, tutti e tre di Reggio Calabria sul podio, Pungitore 4º, Vitrioli 5º . Male Luvarà e Iorio (11º e 12º) che riaprono così il Campionato per la lotta per un posto sul podio. Nelle squadre Reggio si prende il titolo a punteggio pieno dopo un anno lasciato ad Amantea. Proprio quest’ultima con il terzo posto di tappa viene scavalcata da Feroleto Antico, con la quale si giocherà il 2° posto finale all’ultima tappa, con Acconia che da terza incomoda cercherà il colpaccio.

Il prossimo appuntamento per la quarta e ultima tappa dell’interregionale è fissato a Catania.

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