Un meraviglioso scenario, quello dell’Auditorium di San Rocco a Carpi (Modena) ha fatto da sfondo a un prestigioso evento culturale su Vespa: nella mattinata dello scorso 12 novembre si è infatti tenuto il convegno “La Vespa nel mondo”, voluto e organizzato dal Vespa Club d’Italia con la collaborazione di A.I.S.A. (Associazione Italiana per la Storia dell’Automobile), Vespa World Club e Registro Storico Vespa.
Sotto la regia di Mauro Calestrini, Presidente del Vespa World Club ma anche del Vespa Club Carpi, il convegno ha visto sul palco e in platea, oltre ai relatori invitati, anche il Sindaco di Carpi Alberto Bellelli, il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi ing. Mario Ascari, l’assessore allo Sport del Comune di Carpi Andrea Artioli, il Presidente del Consiglio dell’Unione Terre d’Argine Mauro D’Orazi e il Presidente dell’Associazione ALICe di Carpi Maurizio Calestrini. In veste di relatori Roberto Leardi, Presidente del Vespa Club d’Italia, Lorenzo Boscarelli, Presidente dell’A.I.S.A., Luigi Frisinghelli, Conservatore del Registro Storico Vespa e Mauro Calestrini, Presidente del Vespa World Club.
Il tema “La Vespa nel mondo” è stato ovviamente al centro degli interventi, e con la sua portata storica ha interessato i convenuti arrivati dall’Emilia-Romagna ma anche dalla Lombardia e dal Veneto.
Mauro Calestrini, nella sua qualità di “padrone di casa”, ha salutato gli intervenuti, introducendo il Sindaco Alberto Bellelli, il quale ha puntato l’attenzione sull’importanza che Vespa ha rivestito sin dalla seconda metà degli anni Quaranta nel tessuto sociale locale e nazionale, dando a migliaia di persone la possibilità di crescere a livello economico grazie all’utilizzo di questo veicolo sul piano della mobilità individuale, e quindi commerciale, nel periodo della ricostruzione del nostro Paese dopo la seconda guerra mondiale. Oggi come ieri, ha sottilineato il Sindaco Bellelli, Vespa è presente sulle nostre strade per consentire alle persone di muoversi con grande libertà e a costi contenuti, ribadendo la vicinanza dell’amministrazione comunale al sodalizio cittadino, che come associazione unisce le persone attorno a una passione comune.
La parola è passata poi a Lorenzo Boscarelli, Presidente dell’A.I.S.A., associazione di appassionati alla storia dell’automobile ma anche del motorismo in genere, che dal 1987 svolge una meritoria attività di divulgazione di contenuti di alta qualità tramite convegni organizzati in tutta Italia e una nutritissima serie di pubblicazioni a tema, dedicate a protagonisti della storia dell’automobile e della motocicletta nonché agli aspetti tecnico/storici di case produttrici e dei loro veicoli più significativi. Ha ricordato come l’A.I.S.A., possa contare su un grande numero di soci di ogni classe sociale, dai progettisti ai piloti, dai collezionisti ai semplici appassionati della materia, che possono prendere contatto con l’associazione tramite il sito www.aisastoryauto.it. Parlando di Vespa, Lorenzo Boscarelli ha estratto dalla propria memoria qualche episodio della propria gioventù, quando da ragazzino vedeva intere famiglie montare armi e bagagli sulla Vespa di casa e partire con allegria verso una destinazione di villeggiatura o per una semplice gita fuori porta in un giorno festivo, rammentando anche come un suo parente facesse della propria Vespa il mezzo capace di trasportarlo ovunque nel suo lavoro di rappresentante di cartoline, addirittura con viaggi da Milano a Napoli con cadenza settimanale.
Roberto Leardi, Presidente del Vespa Club d’Italia, ha illustrato con dovizia di particolari il tragitto compiuto da Vespa sin dalla sua prima presentazione nel marzo del 1946, analizzando con citazioni la potenza innovativa di questo prodotto industriale, concepito per rendere il più facile possibile la mobilità individuale grazie a soluzioni tecniche rivoluzionarie. Si è poi soffermato sull’impatto che Vespa ha avuto nella società e nei costumi degli anni Cinquanta e Sessanta, dal cinema alla musica sino alla pubblicistica editoriale, concludendo con una breve spiegazione di come Vespa si sia diffusa in tutti i continenti grazie alla produzione in vari Paesi d’Europa e d’Asia, trovando ampia commercializzazione sino a raggiungere un centinaio di nazioni. Roberto Leardi ha chiuso il proprio intervento ricordando infine come Vespa stia viaggiando verso i venti milioni di esemplari prodotti dal 1946 a oggi, ognuno dei quali ha contribuito a scrivere una storia personale di donne e uomini, ragazze e ragazzi che in sella a Vespa hanno sognato e guadagnato una fetta di libertà.
Microfono, quindi, al Conservatore del Registro Storico Vespa Luigi Frisinghelli, che ha spiegato senso e funzioni dell’attività dell’associazione che egli guida dal 1985 (primo registro storico di marca, nato in Italia nel 1980), fornendo agli ascoltatori le informazioni necessarie per capirne la grande importanza e utilità sul piano della conservazione e del restauro, oltre che degli aspetti burocratici, riguardanti i veicoli d’epoca. Degni di nota i ricordi, da parte dell’oratore, riguardo alla collaborazione con la F.I.V. negli anni Ottanta e Novanta, quando le due organizzazioni hanno ogni anno costruito eventi a carattere internazionale per divulgare la passione per Vespa in vari Paesi d’Europa.
Successivamente Mauro Calestrini ha ripreso la parola, tracciando a grandi linee una storia della genesi di Vespa e dell’associazionismo ad essa collegato sia in Italia che nel resto del mondo, partendo da un ricordo di Enrico Piaggio e della moglie Donna Paola (sempre attenta all’aspetto umano dell’Azienda che il marito dirigeva) sino a un breve viaggio negli anni della nascita del mezzo e alla nascita dei gruppi spontanei di vespisti (che a Carpi si sono riuniti già nel lontano 1950) per poi essere organizzati nel Vespa Club d’Italia dietro la spinta propulsiva dell’Azienda Piaggio, che ben aveva compreso l’enorme potenzialità che esso poteva generare come propaganda per il veicolo. A questo proposito, Calestrini ha voluto ricordare il grande lavoro svolto negli anni da coloro che si sono adoperati per ricostruire storie e aspetti sino a quel momento per nulla raccontati compiutamente, come lo storiografo Paolo Zanon – autore di volumi che hanno consentito la riscoperta e la fruizione di informazioni e documenti seppelliti dal tempo – per giungere ai curatori di libri più prettamente tecnici, che hanno consentito a migliaia di persone di prendere contatto con l’universo dei modelli di Vespa dal 1946 ad oggi.
Non sono stati trascurati i momenti più importanti nel percorso dell’associazionismo vespistico durante gli anni, anche grazie alle diapositive proiettate sul grande schermo posizionato alle spalle dei relatori: una breve ma esaustiva carrellata di avvenimenti dal 1949 (anno di fondazione del Vespa Club d’Italia) al 1953, quando il Vespismo realizza la propria “unità europea” molti anni prima di quella politica, sino al 1965, anno in cui il Vespa Club d’Europa apre una sorta di globalizzazione trasformandosi in Vespa Club Mondial. E poi ancora gli anni Ottanta con la ripartenza del movimento sia in Italia che all’estero, la fondazione della F.I.V. (Fédération Internationale des Vespa Clubs) e la successiva trasformazione nel 2006 nell’attuale Vespa World Club, che ancora oggi governa il fenomeno a livello internazionale.
Al termine degli interventi, immancabile la cerimonia delle foto ricordo della giornata oltre al saluto e al ringraziamento di alcuni tra i partecipanti.
2022-11-18