Attesa da quattro anni causa rinvii e spostamenti per colpa della pandemia, la 1000 km torna prepotentemente alla ribalta verso la metà del 2022 con il programma per la stagione successiva che prevede la 15° edizione con partenza da Mantova, esattamente come le ultime cinque edizioni.
La manifestazione prevede due giri di 500 km con partenza ed arrivo per entrambi a Mantova davanti a Palazzo Te: il primo del venerdì andrà verso nord e quello del sabato verso sud.
La tensione alla partenza è palpabile, gli uomini che possono fare classifica non vogliono sbagliare proprio la prima prova controllata, qualche problema per la registrazione degli strumenti e ci si confronta, poi partenza. Non si sanno subito i risultati ma non ha importanza, il trasferimento fino a Montichiari smaltisce la tensione e tutto diventa più umano, sono una ventina i piloti di classifica. Ma la manifestazione appartiene soprattutto agli altri trecentotrenta partecipanti che non vanno per il risultato finale ma per esserci, per provare le emozioni della 1000 km e la loro audacia di guida per molte ore in sella.
La 1000 km è una manifestazione strana, che contiene in sé molte leggende, a cominciare da quelle dei primi pionieri dei quali uno è presente: è Gianfranco Montaldi, classe 1932 (nella foto con Giancarlo Giubelli e Claudio Federici, del Vespa Club Mantova), partecipante alla prima 1000 km nel 1951 ma anche alle tre successive fino al 1954. Oggi fatica un po’ a camminare, ma quando sale in sella ad una moto o Vespa che sia è ancora un ottimo pilota.
La gente si iscrive a partecipare e in qualche caso non sa neanche a cosa va incontro, 500 km in un giorno sono difficili, pesanti e impegnativi se non li vivi con il giusto spirito. E poi devi essere sempre concentrato, non puoi distrarti un attimo, il traffico di oggi non lo permette, finiti quelli ce ne sono altri 500 il giorno dopo.
Monotono il trasferimento fino a Montichiari attraverso la SP 236 che passa da Goito e Guidizzolo con il traffico del venerdì e molti camion; alla fiera di Montichiari i Controlli Orari, impegnativi come tutti gli altri, cinque passaggi con un cerchio e tempi ridotti, ma alla fine gestibili, almeno dai migliori. Si riparte per la Val Tenesi attraverso i vigneti del Francia Corta, colline vista lago di Garda che si presenta in tutta la sua maestosità quando si giunge sopra Salò. Giù dai tornanti detti Zette, sui quali dal 1921 fino agli anni Sessanta si sono sfidati i più grandi piloti automobilistici dell’epoca, tra gli altri Tazio Nuvolari e Alberto Ascari, partecipando alle varie edizioni del Circuito del Garda.
Passaggio attraverso il centro di Salò e poi uno sguardo veloce al Vittoriale di Gardone, quel complesso di edifici, vie, piazze, teatro e residenza del “Vate” Gabriele D’Annunzio, scrittore, poeta e drammaturgo oltre che politico, giornalista, militare e patriota.
Sulla Gardesana occidentale il traffico è molto intenso, la maggior parte sono turisti stranieri: dopo la galleria di Campione una curva a gomito ci immette sulla strada della Forra, un ascensore sul lago di Garda che porta direttamente al paesino di Tremosine. Paesaggi stupendi anche perché la giornata è molto bella, dopo il freddo dei giorni scorsi è sbocciato il sole. Discesa da brivido su Limone, ultimo paese della provincia di Brescia, poi si entra in Trentino, la strada che ci porta è stata costruita negli anni Venti, dopo la Grande Guerra. Prima non esisteva, tra Riva e Limone prima della guerra c’era il confine tra Impero Austro-Ungarico e Regno d’Italia e le comunicazioni tra le due cittadine avvenivano solo attraverso il lago.
Passata Riva del Garda la lunga galleria immette i vespisti nella verdissima val di Ledro con il suo azzurro lago, che viene percorsa fino a Storo dove un panino ristora i corpi affamati. Ripartenza e rientro in provincia di Brescia da Ponte Caffaro, belli i panorami sul lago d’Idro e poi attraverso la Val Sabbia si va in direzione Sirmione, dove l’accoglienza è ottima, la foto con il castello molto suggestiva e i molti turisti incuriositi dalle Vespa colorate.
Il caldo si fa sentire percorrendo le strade fino a Valeggio sul Mincio per poi recarsi attraverso le colline di Custoza e la periferia veronese nei parcheggi dello stadio Bentegodi attendendo l’orario di passaggi dei Controlli Orari.
Si riparte percorrendo le mitiche Torricelle e le tortuose valli veronesi verso Arzignano, dove al Castello è stato istituito un ottimo e ben fornito Controllo Timbro d’epoca con annesso rinfresco. Si salutano gli amici, quattro chiacchiere, un panino e un bicchiere di succo, la stanchezza ormai si fa sentire e si riparte velocemente anche perché viaggiare la notte con i fari delle Vespa non è proprio il massimo. Mancano 130 km all’arrivo della prima giornata ma sono tutti di pianura, molte rotonde e molti incroci, bisogna stare attenti anche perché la stanchezza aumenta e proporzionalmente diminuisce la concentrazione in vista del traguardo.
Una cena calda ci aspetta a Palazzo Te: fatti i primi 500 km, si va a fare una doccia e poi subito a letto, la sveglia è alle 5,00.
Prima di mezzanotte suona il telefono, la notizia arriva prepotente e si diffonde subito, è successo un fatto grave, è scoppiata una gomma a una Vespa e il conducente, cadendo, si è fatto molto male, si teme addirittura il peggio.
Le voci sono frenetiche, ma poco dopo la notizia è ufficiale: il partecipante n. 15, Hendy Cicchiello, è deceduto a seguito della caduta. Tutto il mondo ci crolla addosso, il comitato organizzatore si riunisce, si sentono diversi pareri, si rimanda alla mattina per gli eventuali comunicati ufficiali.
La notte passa tra sudore e dormiveglia, alle 5 comunque suona la sveglia e ci si ritrova sotto una pioggia torrenziale a Palazzo Te. Il comunicato del Presidente del Club organizzatore, Claudio Federici, è inequivocabile e solenne: la manifestazione è finita la sera prima, le classifiche saranno comunque pubblicate e il giorno dopo in tono sommesso si terranno il pranzo programmato e le premiazioni.
Le decisioni prese in questi casi non sono mai semplici, perché devono tenere conto dei sentimenti e della sensibilità che in ognuno è diversa. Per rispetto quindi a tutte le parti coinvolte non ce la sentiamo di commentare oltre. Lo svolgimento della manifestazione, la 1000 km 2023, 15° edizione, per noi finisce qui.
2023-05-29