Il 3° Tour Mare-Neve del V.C. Palermo – 25/26 febbraio 2024

Anche quest’anno la stagione dei tour turistici del Vespa Club d’Italia riparte da Palermo e dal suo Vespa Club.

Per celebrare l’inverno, come ormai da tre anni a questa parte, in una plumbea mattina di febbraio, incuranti del clima rigido e delle previsioni meteo avverse, ci siamo ritrovati a Palermo, sotto la Porta Nuova adiacente al Palazzo dei Normanni (la più antica residenza Reale d’Europa), per iniziare il tour, che in poco più di 300 km ci ha portato sino alle vette delle Madonie e poi di nuovo a Palermo.

 

Attraversata la città, il piccolo sciame prende la SS121 in direzione Cefalà Diana, dove dopo una breve sosta alle falde della rupe su cui si possono ancora ammirare i ruderi del castello normanno di Cefalà Diana, intorno alle 10,30 raggiunge le Terme Arabe, un edificio termale costruito sotto il regno di Guglielmo II (1166-1189), per scoprire questa piccola gemma del patrimonio artistico e monumentale della Sicilia. Ovviamente l’occasione è ghiotta in tutti sensi, e alla fine della visita alle terme, non manca un’improvvisata degustazione di salsiccia secca e vino rosso, giusto per nutrire un po’ i corpi, oltre che gli spiriti.

 

Rifocillati a dovere, si riprende il cammino in direzione di Castellana Sicula, dove è prevista la pausa pranzo. Il percorso si snoda tra le colline dell’entroterra palermitano, salendo sempre più di quota e scampando fortunosamente alla pioggia, anzi, ogni tanto uno squarcio di azzurro fa capolino tra le nuvole. Tutti sorridenti e contenti come bambini al luna park, per essere anche in pieno inverno in sella alle nostre Vespe e insieme a un caloroso gruppo di amici vecchi e nuovi, tra una curva e l’altra, un caffè e una fermata dal benzinaio, in perfetto orario arriviamo a Castellana, dove ci attende il pranzo presso una trattoria locale che è nota per la produzione di insaccati che non ci facciamo di certo mancare.

 

Ben riscaldati e sazi, riprendiamo la via per raggiungere Piano Battaglia, la stazione sciistica delle Madonie, a 1.572 m slm, dove arriviamo in poco più di mezz’ora: della neve neanche l’ombra! In compenso, il freddo si fa sentire eccome, così dopo qualche foto decidiamo di scendere in direzione di Castelbuono. Lungo la strada avvistiamo qualche cinghiale e un gruppo di daini che fugge precipitosamente non appena raggiunto dal “rombo” delle nostre Vespe. Sarà la magia dei luoghi, sarà il clima rigido e l’aver intravisto i cinghiali, ma ci ricordiamo di aver portato con noi qualche chilo di salsiccia, giusto per le emergenze, così, trovata una piazzola sul bordo della strada, allestiamo un piccolo falò e facciamo merenda! Ma i tempi si dilatano, un po’ come i nostri ventri, e si avvicina l’imbrunire, così ci rimettiamo in cammino per raggiungere Castelbuono.

 

Castelbuono è un piccolo borgo medievale, dominato dal castello dei Ventimiglia eretto nel 1317 dal conte Francesco I Ventimiglia, che sorge nel Parco delle Madonie, il suo centro è molto piacevole e ben conservato e appena giunti nella piazza principale abbiamo trovato ad accoglierci gli amici del Vespa Club Castelbuono che ci ha messo immediatamente a nostro aggio e accompagnati a consumare una ottima e abbondantissima cena in una delle trattorie più rinomate del borgo.

 

Come sempre abbiamo tenuto alto l’onore dei vespisti siciliani che macinano chilometri e cibo con uguale impegno, e così sazi e contenti abbiamo raggiunto le nostre sistemazioni e ci siamo abbandonati alle braccia di Morfeo.

Il risveglio è arrivato accompagnato dal ticchettio della pioggia sulle basole di pietra delle vie del borgo, così dopo una rapida colazione abbiamo indossato le tute antipioggia, sistemato i bagagli, e dopo aver salutato gli amici castelbuonesi avviati verso Cefalù, sulla costa.

 

Da Castelbuono a Cefalù la pioggia non ci ha dato tregua, inoltre la nostra musa della fortuna si deve essere distratta e abbiamo trovato tutti i passaggi a livello, lungo la ss113, chiusi e non ci è rimasto altro da fare se non bagnarci a dovere, subito fuori Cefalù la prima sosta, merenda e benzina, e poi subito in marcia puntando verso Palermo, dove secondo le previsioni non avremmo trovato pioggia.

 

Infatti, dopo pochi chilometri ci lasciamo la pioggia alle spalle e ci gustiamo il tragitto lungo la costa sino a Casteldaccia, a pochi chilometri da Palermo, dove ci svestiamo delle tute antipioggia e ci fermiamo per il pranzo, un’altra occasione per godere della buona compagnia dei nostri ospiti, poi di nuovo in sella e via verso Palermo dove arriviamo ancora accompagnati dalla luce del sole che si accinge a tramontare, il gruppo si scioglie, stanchi e sodisfatti gli equipaggi si avviano verso casa concludendo il tour e dandosi appuntamento per il prossimo anno, magari con un clima migliore!

 

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